Risanamento conservativo della copertura, delle facciate e degli infissi del palazzo sede della Procura della Repubblica di Modena.

Realizzato

Progettazione esecutiva, Direzione lavori,

Coordinamento della sicurezza

Stefano Beltrami ingegnere,

ing. Enrico Ravagnani, arch. Matteo Agnelliti

arch. Daniele Gulinelli

Modena (MO)

L’immobile oggetto dei lavori è denominato “Palazzo Martinelli” ed è oggi la sede della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena.

L’edificio nasce come Palazzo di abitazione di proprietà della famiglia Sabbatini,  originaria di Fanano e che già  all’inizio del XVIII secolo si era distinta nella comunità di Modena a seguito dell’ascesa politica a partire dagli anni ’40 del 1700.  Risale a questo periodo la prima edificazione del palazzo su preesistenti abitazioni. A partire dalla seconda metà del XX secolo, il Comune di Modena iniziò ad acquistare alcune parti del palazzo, fino a diventare, nel tempo, l’unico proprietario.

I lavori hanno riguardato la ripassatura del manto di copertura, la manutenzione delle orditure lignee della struttura di copertura, il ripristino delle lattonerie danneggiate e la manutenzione/restauro degli infissi e delle persiane situate sul fronte monumentale. Contestualmente ai lavori si è proceduto anche alla sistemazione delle facciate che, a causa dell’azione di umidità, agenti atmosferici  e vetustà dei materiali, si presentavano ammalorate e in parte con segni di distacco.

Particolare attenzione è stata attribuita alla manutenzione delle finestre sul prospetto monumentale. Dal rilievo sono emersi tre macro gruppi di infissi, coincidenti col piano in cui si trovano. A questi tre macro gruppi quindi sono stati assegnati interventi diversi, calibrati a seconda delle loro particolari caratteristiche.

Per quanto riguarda le finestre del piano nobile, visto l’elevato pregio storico e decorativo, è stato previsto il restauro completo. Oltre al semplice restauro sono stati anche inseriti un gocciolatoio in legno nella parte bassa delle ante e una battuta, sempre in legno, sul davanzale esterno. Questa soluzione di basso impatto limita notevolmente l’ingresso di acqua piovana e di spifferi d’aria, rallentando così il degradarsi delle finestre appena restaurate.

Per quanto riguarda le finestre dei piani rialzato e secondo, si è potuto riscontrare una totale mancanza di pregio storico, con presenza di tipologie diverse di infissi, corrispondenti probabilmente alle varie manutenzioni e sostituzioni che sono state effettuate nel corso del tempo. Date le difficili condizioni ambientali in cui si trovavano gli uffici e dato che, a differenza delle finestre del piano nobile, non presentano elementi di particolare pregio, è stata effettuata la sostituzione delle finestre al piano secondo e al piano rialzato, installando nuove finestre, disegnate appositamente per risultare esteticamente e tipologicamente simili a quelle esistenti, ma con alcuni accorgimenti che permettano di migliorare le condizioni attuali.