Consolidamento del coperto e degli elementi decorativi di gronda.

Realizzato

Progettazione, Direzione lavori,

Coordinamento della sicurezza.

ing. Stefano Beltrami, ing. Enrico Ravagnani,

arch. Matteo Agnelliti

Portomaggiore (FE)

L’edificio oggi adibito a Caserma dei Carabinieri di Portomaggiore, risale alla prima metà del ‘900, ed ospitava in realtà l’Istituto di beneficenza e ricovero Carlo Eppi. In seguito ai bombardamenti del 1945 l’edificio subì gravi danneggiamenti, così che nel 1949 venne disposta la vendita dell’ala destra dell’edificio, all’Amministrazione dei Lavori Pubblici, con lo scopo di adibirla a Caserma dei Carabinieri. Nel 1963 venne ceduta anche l’ala di sinistra.

Il progetto aveva come scopo la manutenzione straordinaria e consolidamento della porzione centrale di copertura, che non era mai stata oggetto di ricostruzione nel corso del tempo. Gli interventi prevedevano in particolare: sostituzione delle strutture lignee ammalorate, consolidamento del solaio di copertura e ricostruzione del cornicione del fronte principale.

Le strutture lignee ammalorate sono state sostituite con elementi in legno massello aventi sezioni analoghe a quelle esistenti, ma adeguate ai carichi. Travi principali, arcarecci e travetti sono stati poi collegati tra loro e con le murature, in modo da garantirne i vincoli relativi. In definitiva, tale intervento consente di mantenere la struttura originaria del piano di copertura e di rispettare i moderni requisiti di sicurezza del piano di calpestio, nonché di eliminare le carenze e le incertezze strutturali.

Per quanto riguarda il cornicione monumentale invece, quello dell’avancorpo centrale, si riscontrava  uno stato di precaria conservazione. La particolare struttura in laterizio cava e la probabile non corretta impermeabilizzazione del tetto e del canale di gronda, hanno causato infiltrazioni che nel tempo hanno portato a crolli e fessurazioni. L’intervento prevedeva quindi il mantenimento delle mensole esistenti e la ricostruzione della parte superiore composta da tavelle orizzontali, appoggiate a listelli ad interasse costante.
Nella ricostruzione del cornicione, è stata praticata la sostituzione alternata dei listelli in laterizio esistenti, mediante tubolari cavi in acciaio disposti “a pettine” e dotati di forature. In questo modo si è potuto garantire una micro ventilazione delle camere vuote della cornice, evitando così i fenomeni di ristagno e condensa che si presume abbiano contribuito al danneggiamento delle tavelle e al loro crollo. A completamento del tutto, sono stati poi agganciati ai tubolari, dei profili sagomati in calcestruzzo, che ricreassero la modanatura originale del cornicione.