Progettazione intervento di stabilizzazione puntuale di un setto murario perimetrale della biblioteca di Palazzo Mosti – Dipartimento di Giurisprudenza.

Progettazione esecutiva conclusa

Progettazione, Direzione lavori,

Coordinamento della sicurezza.

ing. Stefano Beltrami, ing. Enrico Ravagnani

arch. Matteo Agnelliti

ing. Massimo Sacchetto

Ferrara (FE)

L’edificio, sede della Facoltà di Giurisprudenza, è stato realizzato a partire dalla fine del XV secolo, subendo poi nel corso degli anni, numerosi interventi di ampliamento, demolizione e consolidamento. La vicenda storica di Palazzo Mosti può essere divisa in tre momenti:

  • dal 1493 al 1801: inizio e completamento della costruzione;
  • dal 1801 al 1893: si può considerare di “status quo”;
  • dal 1893 ad oggi: periodo di demolizioni e ricostruzioni.

Ad oggi il palazzo risulta, nel complesso, in buono stato di conservazione ma la presenza di diffuse lesioni sulla muratura della porzione in oggetto ha reso necessario l’analisi del quadro fessurativo e la predisposizione di strumenti di monitoraggio, al fine eseguire una corretta valutazione statica. A seguito del rilievo del quadro fessurativo, è stata predisposta l’installazione di fessurimetri allo scopo di monitorare l’evoluzione delle fessure negli architravi.

E’ stata  inoltre condotta campagna geognostica mediante l’esecuzione di prove (piezocono) e SCPTU (piezocono sismico) e sondaggi a carotaggio continuo con prelievo ed esame di campioni indisturbati in tutti gli strati significativi di terreno.

Le fondazioni esistenti si innestano a circa -2.4÷2.5 m p.c., ossia sullo strato sabbioso di buona qualità e capacità portante. Tale strato sabbioso risulta di spessore particolarmente limitato. Lo strato sottostante, di natura argillosa, presenta elevata compressibilità e valori di resistenza alla punta molto bassi, ossia caratteristiche meccaniche scadenti.

Una volta individuato il cinematismo dell’ala del fabbricato in oggetto, si è eseguito il progetto di stabilizzazione puntuale di un paramento murario sofferente.

Sono state valutate varie tecniche di intervento e, data la stratigrafia del terreno riscontata dalle prove in sito, si è ritenuto che l’intervento meno invasivo e con il miglior rapporto costi/benefici fosse l’iniezione con resine espandenti nel terreno sottostante la parete in esame.

Le iniezioni di resina espandente non modificano lo stato fisico del terreno come avviene per le iniezioni di malte o miscele cementizie, ma solamente le proprietà meccaniche. La resina, espandendo, determina l’addensamento del terreno aumentandone la densità relativa e quindi la resistenza e la rigidezza.

L’intervento è stato calibrato in modo da riportare il terreno alle caratteristiche meccaniche precedenti il dilavamento causa del dissesto, ossia a circa la stessa resistenza e la stessa rigidezza. Si esegue dunque un ripristino delle caratteristiche meccaniche del terreno dello stato pre-erosione senza comportare alcuna modifica rispetto allo stato indisturbato.